Oggi voglio condividere con te il mio errore più grande: aver scelto i piani C per i miei “non posso” e “non è il momento”.
Il mio primo piano C è iniziato all’università quando volevo studiare psicologia (piano A), ma prima ho optato per scienze dell’educazione e della formazione (piano B) e poi dopo solo mezzo esame sono passata allo smettere di studiare (piano C).
Nel 2016 ho nuovamente scelto il piano C: reinventarmi come visual designer di siti web, il mio piano A era molto diverso… ma l’ho troncato sul nascere! Non avevo molto le idee chiare sul piano A, ma di certo sapevo che volevo lavorare nel settore del benessere delle persone.
Ispirata da una trasmissione volevo studiare il coaching che in quegli anni iniziava ad arrivare in Italia, ma in quel momento non potevo economicamente.
Allora pensai alla scuola di arteterapia o alla scuola di naturopatia, ma in quel momento non potevo aspettare 3 anni per iniziare a lavorare.
Così ho seguito il piano C, ma la vita è veramente ironica e ha costantemente cercato di mostrarmi ciò che non avevo seguito: il 90% dei progetti digitali per cui ho lavorato riguardava il coaching, il settore olistico, la psicologia, la pedagogia, la naturopatia e l’arteterapia.
Intanto di anni ne sono passati ben 7 e per formarmi ho investito molto nella mia formazione , facendo non poche rinunce.
Ma tra il 2019 e il 2022 ho detto STOP e ho deciso di non ascoltare più i miei “non posso” e i miei “non è il momento” e ho scelto di ricominciare dal piano A e iniziare il percorso come Operatrice Olistica specializzata in tecniche di coaching, facendo tesoro di tutto ciò che ho appreso con il piano C.
Gli errori ci permettono di crescere sia personalmente che professionalmente. Oggi sono quella che sono anche grazie ai piani C, che mi hanno regalato incontri con persone speciali ed esperienze che faranno sempre parte di me.
Ma ora col C_____O (cavolo) che scelgo i piani C.
Ora è tempo dei piani A e incoraggio anche TE A FARLO.
Se hai bisogno di riprendere in mano i piani A, scrivimi nei commenti o in privato e vediamo insieme come passare all’AZIONE.
Ricorda, ciò che conta davvero non è l’errore in sé, ma il modo in cui impariamo, cresciamo e ci riprendiamo.